CHIESA DI TUTTI I SANTI
Un’altra antichissima chiesa di Bomerano è quella detta di Tutti i Santi, alla quale l’arcivescovo di Amalfi Angelo Pico, donò verso il 1640 le reliquie dei Santi: Francesco Saverio, Ignazio, Filippo Neri, Abondio, Ponziano, Severino, Candido, Giusto, Fausto, Placido, Concordo e Platilla.
Scarse e frammentarie sono le notizie riguardanti la fondazione e l’evoluzione della chiesa intitolata a Tutti i Santi. Sembrerebbe già esistente nella seconda metà del XV secolo, quando verosimilmente esisteva una cappella o una piccola chiesetta dove si venerava la Vergine. Dall’epoca della presunta origine, datata intorno al quattrocento dal rinvenimento di un frammento di affresco, che circa due secoli dopo fu pregevolmente recuperato e custodito preziosamente, non si hanno notizie fino al XIX secolo. E’ ascrivibile a quel secolo la realizzazione del tetto ligneo, ed altri interventi ad esso legati. Recentemente si è concluso un intervento di restauro che ha valorizzato la fabbrica nella sua interezza. Nel 1709 i beni della chiesa furono amministrati da 4 governatori laici eletti uno per ogni casale ob devotionem Universitatis, che ne aveva il patronato.
Descrizione e opere d’arte
Epoca: incerta
La chiesa di Tutti i Santi è collocata in posizione dominante sulla omonima piazza, al di sopra di un alto sagrato, a forma rettangolare, accessibile da una larga gradinata. Essa sorge in località Tutti i Santi, area di espansione rispetto al centro storico del borgo di Bomerano di Agerola.
La chiesa conserva il prezioso frammento di affresco raffigurante la Madonna delle Grazie, attribuito ad un pittore tardo-gotico la cui pittura risentiva dell’influenza stilistica di Giovanni da Gaeta. L’affresco in un primo momento fu distaccato con un lembo della parete muraria sottostante e collocata, nel 1625, dal pittore Michele Ragolia nella tavola da lui realizzata che raffigurava S.Pietro Papa e Santi.
La sala presenta al centro del soffitto una tela di modesta fattura datata 1805 che raffigura la Madonna del Rosario tra S.Domenico e S.Rosa; il dipinto è importante perché sono raffigurati i membri della Congrega del SS.Rosario, tutt’oggi attiva.
Il pregevole soffitto ligneo ottocentesco decorato a grappoli è stato recuperato negli ultimi vent’anni a seguito di un restauro che lo ha scoperto al di sotto di una mediocre tela raffigurante vite di Santi.
